UN’ALTRA POLICORO E’ POSSIBILE
Programma amministrativo
“Policoro è tua”
Questo programma è il frutto di tre anni di politica attiva al servizio della città e dei cittadini praticata attivamente non nel chiuso delle stanze del potere, ma fra i policoresi e per i policoresi. Invece di predicare solo a parole la partecipazione, noi l’ abbiamo messa in atto. Invece di rinchiuderci nelle nostre stanze e aspettare il momento elettorale per tornare a fare politica (com’è usanza dalle nostre parti) noi ci siamo calati nella realtà più profonda della città, abbiamo monitorato l’operato dei nostri amministratori, abbiamo capito i meccanismi di gestione del potere, abbiamo svelato quelli non limpidi e, grazie all’ascolto e al confronto con i cittadini, abbiamo avuto la possibilità di far emergere i problemi, le proposte, le idee e le priorità di un’intera comunità. Abbiamo studiato alternative e proposte, modelli ed esempi virtuosi esistenti in Italia e, adattati alla realtà unica della nostra città, ora vogliamo realizzarli. E’ nostra intenzione continuare su questa strada nell’affrontare tematiche di grande interesse o che si potranno presentare, perché siamo fermamente convinti che solo attraverso un percorso di ascolto, confronto, condivisione e partecipazione possiamo far nascere soluzioni concrete, vantaggiose per i cittadini, di più semplice attivazione e più apprezzate proprio perché condivise.
1. Democrazia Partecipata
Tutti parlano di partecipazione democratica, salvo fare tutto il possibile per far sapere il meno possibile di quanto avviene nei palazzi del potere ai cittadini. Noi parliamo di Democrazia Partecipata e di Bilancio Partecipativo. La Democrazia Partecipata si pone in genere come via per allargare la partecipazione democratica del corpo elettorale (rendendolo meno passivo), ma al contempo garantendo i benefici della democrazia rappresentativa. Si potrebbe non incorrettamente parlare di una forma intermedia tra gli eccessi della democrazia diretta (sullo stile dell'ideale ateniese, ideale che comunque si rammenti essere solo un ideale) e quelli della democrazia rappresentativa.
Il nostro è un progetto innanzitutto culturale, che ha l’obiettivo di sperimentare e far sperimentare nuove pratiche di democrazia e di cittadinanza attiva e di far maturare una nuova coscienza civica tra i policoresi. E’ un progetto di trasparenza, perché più occhi sono puntati sulla casa comunale più è stretta la sorveglianza sull’operato degli amministratori e perché il cittadino diventa partecipe nel processo decisionale, così che si ha la possibilità che non ci siano abusi di potere in quanto per l'appunto diffuso e vigilato da più parti. E’ un progetto amministrativo di enorme valore per lo sviluppo del territorio: i programmi e le priorità non devono stabilirli una classe politica spesso lontana dalle reali esigenze della popolazione e altrettanto spesso troppo vicina agli interessi degli speculatori; nessuno meglio del cittadino sa di cosa ha bisogno la città ed è bene che chi si dice suo rappresentante lo ascolti continuamente durante il suo esercizio amministrativo e da lui si faccia indicare le priorità.
Il percorso di attuazione di un sistema di governo a democrazia partecipata è molto più semplice di quanto vorrebbero farci credere i fautori dell’immobilismo.
Si articola in tre momenti fondamentali:
1 – Il cittadino va informato sulle problematiche e sulle possibilità della città, va istruito sulle questioni urbanistiche, sociali, culturali, ecc. attraverso una serie di incontri pubblici, conferenze, ecc. organizzate dall’amministrazione e intesi come incontri con la cittadinanza, come dialogo nel quale l’amministratore dopo aver spiegato le problematiche e le possibili soluzioni, si apre all’ascolto delle problematiche dei cittadini e delle altre proposte che giungono dall’incontro.
2 – Il cittadino non abituato a partecipare alle decisioni sulla città - e in una comunità non educata alla partecipazione si suppone siano la maggioranza – vanno raggiunti nelle case, attraverso internet o cartaceo, e gli va chiesto in maniera anonima di esprimersi entro una gamma di problematiche o di riferire le proprie problematiche o proposte o desideri riguardo a Policoro. L’amministratore è obbligato a tenere conto delle richieste dei cittadini se non altro per un ritorno in termini elettorali.
3 – Il cittadino è chiamato al voto durante la fase dell’approvazione del Bilancio: si tratta del Bilancio Partecipativo, meccanismo amministrativo già sperimentato con successo altrove, attraverso il quale gli amministratori, dopo aver fatto i conti e aver distinto le spese necessarie all’ordinaria manutenzione e alle spese ritenute improrogabili, chiede ai cittadini di esprimersi sulle priorità e accetta il responso della città sulla destinazione del bilancio: abbellire i giardini, piuttosto che intensificare le infrastrutture, o investire sugli eventi, la cultura o sul sociale…
La democrazia partecipata è un processo di crescita culturale, sociale e politica di una città che rappresenta un punto di non ritorno nell’abitudine a partecipare di una comunità. E’ un processo graduale (le esperienze della maggior parte dei comuni italiani che praticano la partecipazione democratica ci dicono che inizialmente il riscontro da parte dei cittadini, non abituati alla partecipazione, spesso è scarso, ma cresce gradualmente e grandemente nel corso dei primi 2 anni, per rendere possibile l’attuazione del Bilancio Partecipato dal terzo anno di amministrazione. E’ una cosa seria che richiede il consiglio di specialisti e per questo noi ci assoceremo con l’associazione dei Comuni Virtuosi e con la Rete del Nuovo Municipio.
2.Macchina amministrativa e Trasparenza
Va rivista tutta la macchina amministrativa , renderla più efficiente e capace di rispondere alle sollecitazione dei cittadini. Il comune deve essere una casa di vetro , dove le parole trasparenza e responsabilità devono essere azioni quotidiane. Il cittadino come datore di lavoro i dipendenti e gli amministratori i loro dipendenti , quindi con vari strumenti vi metteremo in condizione di essere costantemente monitorati dai cittadini. Internet ci consentirà anche attraverso i social network di avere un contatto quotidiano con i cittadini , dove tutti potranno chiedere spiegazione o inoltrare i propri disaggi , metteremo in campo anche modalità di controllo quotidiano dell’operato degli amministratori e chiederemo ai dirigenti di fare gli atti e le determine con un linguaggio accessibile a tutti ed in modo esauriente. In Piazza o attraverso filmati in diretta internet si apriranno le buste degli appalti , ed in piazza si terranno i consigli comunale aperti sugli argomenti Che riguarderanno il Bilancio e l’adozione degli strumenti urbanistici. Inoltre si istituirà l’anagrafe patrimoniale degli eletti.
3. Ufficio Tecnico
Il nostro giudizio sull’ufficio tecnico del comune di Policoro è un giudizio severo. Lo stato di abbandono e anche di diffusa elusione contributiva che ha fatto in modo che si sottraessero risorse alle casse del comune, non dipendono solo da responsabilità politiche ma anche dalla mucillagine amministrativa di questo ufficio. Va secondo noi radicalmente cambiato, inutile sarebbe qualsiasi tentativo di riformarlo , di conseguenza noi affronteremo come primo problema , utilizzando anche i nuovi strumenti contrattuali il radicale cambiamento di uomini e metodi dei processi amministrativi. Riteniamo necessario per il futuro di questa città Tornare alla legalità e alla NORMALITA’, dove al centro degli interessi ci sia il cittadino.
In questi ultimi anni nel comune di Policoro si è consumato il più grande scippo di risorse dalle casse della città. Si è consentito una grande evasione e si è consentito alle imprese, che in questi anni hanno costruito case residenziali, di eludere il giusto prezzo degli oneri di costruzione: hanno costruito insediamenti residenziali, pagando come fossero insediamenti turistici, con notevoli risparmi e sottrazioni di ingenti somme per le casse comunali. Solo dopo 17 anni e per l’intervento del commissario prefettizio, finalmente il Comune di Policoro ha aggiornato gli oneri per il costo di costruzione , fermi al 1995 , mentre ai sensi dell’art.16 del dpr 380 questi andavano aggiornati ogni 5 anni. Questo ha comportato un mancata riscossione: le nostre prime stime parlano di circa 700 mila euro per le ultime autorizzazioni date nel comparto turistico, ma se tale calcolo verrebbe esteso su tutti gli insediamenti residenziali presenti sulla fascia del Lido la somma ipotizzabile da recuperare si aggirerebbe su 2.500.000 Euro. In Pratica il meccanismo messo in piedi ha consentito alle imprese di costruire case residenziali pagando un onere di 140 euro mc , prezzo che doveva essere applicato ai soli insediamenti per l’edilizia alberghiera, turistica,commerciale o direzionale invece di quella prevista di 420. Noi da subito ci impegniamo, come primo atto, a recuperare le somme dovute , che in primis ci consentirebbe di allentare i vincoli del patto di stabilità, consentendo al Comune una maggior capacità di spesa , che dovrà essere destinata in primis al completamento delle piazza centrale al lido e la riqualificazione dell’arredo urbano e le altre risorse al contrasto alle nuove povertà e disaggio sociale.
Dovranno essere rispettati tutti i capitolati d’appalto, non ultimo quello sulla gestione rifiuti e, lì dove è previsto, il Comune dovrà incassare le penali che gli spettano per legge.
Dovrà porsi fine all’evasione dei molti affittuari che godono di privilegi o che da anni eludono di pagare il canone previsto al Comune.
Programma urbanistico
Oggi i palazzinari e gli interessi della rendita fondiaria, infiltrati in tutti gli schieramenti, vorrebbero spostare il campo sportivo in zona mare, cementificare la zona lido e costruire case e quartieri per una volumetria abitativa concepita intorno ad una popolazione di gran lunga superiore a quella reale. Questa nuova colata di cemento oltre a compromettere la qualità della vita dei cittadini e ad eliminare la bellezza naturale e paesaggistica del luogo, che fatalmente stenta ancora ad essere considerata come una risorsa, svaluterà ulteriormente il valore degli immobili già esistenti e graverà pesantemente sulle tasche dei policoresi, che in 16.000 dovranno pagare illuminazioni, servizi e manutenzioni per 30000/40000 persone. Praticamente su ogni policorese graverà una spesa quasi triplicata e in compenso il cemento coprirà per sempre le nostre opportunità di sviluppo.
La nostra proposta va in tutt’altra direzione:
- Stop al consumo di territorio: oggi Policoro non ha bisogno di espandersi sotto l’egida di grandi gruppi edili provenienti dalla Puglia o da chissà dove. Oggi Policoro ha bisogno concentrarsi sulla riqualificazione dell’esistente per abbellirsi, creare servizi e dare lavoro ai tanti tecnici e alle tante imprese cittadine. Policoro ha bisogno di diventare più bella, più comoda, più vivibile e dunque appetibile dal punto di vista turistico, per porsi come polo attrattivo di un nuovo modello di sviluppo, per coniugare un alto stile di vita alle opportunità turistiche e alla vocazione agricola e naturalistica del territorio.
- Riqualificazione dell’esistente: il centro cittadino va ampliato, pedonalizzato per dotare finalmente la città di un vero centro e di una grande piazza centrale; Piazza Eraclea deve pullulare di locali e centri di aggregazione. Poi i parcheggi, la piazza centrale del lungomare, l’ex zuccherificio, il Pala Olimpia, il casale Gioacchino, gli edifici abbandonati, le strade, i marciapiedi, le piste ciclabili, la costruzione di nuovi parchi, il tutto con una forte collaborazione di pubblico-privato. Inoltre il Comune deve farsi carico di sollecitare e informare adeguatamente tutti i cittadini riguardo i contributi e i benefici delle ristrutturazioni degli immobili che intendono riqualificarsi per il risparmio energetico.
- Piano d’Ambito: il piano d’ambito è uno degli emblemi del sistema clientelare e di speculazione edilizia policorese. E’ una zona dichiarata “di pregio e ad alto valore ambientale e paesaggistico” dalla legge Galasso e dalla Regione Basilicata. Su quest’area bisognava pianificare un nuovo ed unico modello di sviluppo turistico. In questi 17 anni si è evitata la pianificazione, dunque si è sprecata la possibilità del decollo di un turismo unico nel suo genere, per far costruire in deroga e con norme transitorie , ad amici e “generose” imprese della Murgia, villaggi, capannoni ortofrutticoli e megaville, che hanno cementificato e snaturato l’area.A causa di queste costruzioni, oggi per legge sono rimasti edificabili solo circa 300.000 metri cubi. Loro vorrebbero congestionare di cemento l’area più prossima al mare, concentrare quelle volumetrie lì dove gli speculatori hanno già accaparrato i suoli. Noi invece diciamo che quelle superfici rimaste libere fra un villaggio e l’altro vanno destinate a verde pubblico e ad aree ludiche (parchi con giostrine, localini e anfiteatri) per rendere attrattiva la zona lido e non ingolfata dal cemento. I 300.000 metri cubi edificabili devono invece essere spalmati nelle aree a monte di via Trieste e via Fiume e distribuiti fra gli assegnatari dei poderi per costruire in mezzo al verde piccole e medie strutture ricettive e ricreative da gestire in proprio o affidare ad altri. Questo non solo per unire le diverse vocazioni del territorio (agricola, turistica e commerciale) in un unico disegno, ma per destagionalizzare l’offerta turistica, per sollevare gli agricoltori dalla crisi che investe il settore, distribuire la ricchezza e rimetterla in circolo per la città, anziché concentrarla nelle solite mani degli arcinoti speculatori.Un modello di turismo immerso nel verde, con piste ciclabili e sentieri per passeggiate che arrivano al mare, con locali disseminati per la campagna e collegati uno con l’altro, un modello che potrebbe trasferirsi col tempo anche nelle campagne vicine al museo e alle altre zone di interesse turistico della città, nonché nella forma del b&b essere adottato anche nel centro cittadino. Il tutto (le varie utenze private) deve essere messo in rete e ampliamente propagandato su internet, l’unica vera grande agenzia turistica di oggi, con il patrocinio comunale e possibilmente provinciale e regionale. Policoro ha per natura il mare, il bosco e la campagna e la Magna Grecia ciò che più di tutto chiede il più vasto target di turisti proveniente dalle città italiane e dall’estero: la sua storia e la sua cultura devono essere rivalutate, il suo verde deve cominciare ad essere inteso dai policoresi, come un polmone non solo naturale, ma anche economico e sociale del territorio.
- D7: in un solo giorno faremo quello che gli amministratori troppo vicini agli speculatori edili non potrebbero fare in cent’anni: legiferare quanto ormai pacificamente il Coreco (ue Docenti Universitari , Il Legale dell’ufficio del comune un commissario prefettizio)dopo una attenta disamina delle carte decise di fare: dare seguito alla risoluzione del contratto e restituire quelle terre agli assegnatari . In quella zona noi pensiamo a uno sviluppo turistico , non fatto di megavillaggi ma di piccoli insediamenti a conduzione familiare.
- Il regolamento urbanistico: deve essere immediatamente adottato e approvato per dare alla città una direttiva chiara e organica e per incentivare lo sviluppo delle sue propensioni sociali e imprenditoriali. Deve essere adottato e approvato immediatamente per impedire il disordine ingenerato fin’ora dagli amministratori che, in assenza di un regolamento certo, hanno dato concessioni discrezionalmente e “amichevolmente”. Inoltre il Comune deve regolamentare anche la questione delle antenne individuare uno spazio pubblico fuori del perimetro urbano, dove istallare le antenne della telefonia , dando fine al far west i cui danni alla salute non sono censiti.
- I Comparti e i quartieri : completare immediatamente le opere di urbanizzazioni senza dotando le stesse di adeguati spazi verdi attrezzati per i Bambini e spazi per la socialità. Nei primo cento giorni andremo quartiere per quartiere e insieme ai cittadini faremo la lista delle cose previste e non fatte. Nomineremo un pool di esperti (autotassando il sindaco e gli assessori ) un legale ed un ingegnere esperto in urbanistica per attivare tutte le procedure consentite dalla legge per porre fine a una situazione scandalosa .Consentiremo nei quartieri ed incentiveremo i cittadini ad adottare un pezzo il verde pubblico, ma la gestione dovrà essere a monte programmata e condivisa con le assemblee con i residenti.
- Contratto di Quartiere: La storiella del Contratto di Quartiere inizia e finisce con una delle grandi iniziative del sindaco Nicola Lopatriello: al posto del campo sportivo due torri, due alti casermoni, sulla costruzione dei quali non sono estranei gli interessi economici di una parte consistente della coalizione del PD; L'impresa costruttrice delle torri gemelle, in cambio del suolo e dello sgravio degli oneri di urbanizzazione avrebbe dovuto accollarsi le spese dello spostamento del campo sportivo.Dove? A mare, magari vicino al Pala Olimpia (il secondo palazzetto dello sport mai utilizzato, una delle cattedrali nel deserto della speculazione edilizia di Policoro). Si sa poi che i campi sportivi sono sempre il primo pilastro piantato per costruirci un quartiere intorno, dunque anche un investimento per future altre speculazioni. A questo progetto iniziale l'amministrazione Lopatriello, aggiunse la dismissione dei beni comunali: molti terreni nelle vicinanze del campo sportivo erano di proprietà comunale, ma erano occupati (in quale forma di abusivismo o meno stabilitelo voi) da alcune imprese che, senza esserne proprietarie e senza concessioni, da anni li usavano come depositi dei loro mezzi o altro.La scorsa amministrazione di Terzo Polo ha svenduto, ma sarebbe meglio dire che ha quasi regalato, quei terreni agli occupanti, provocando due conseguenze alquanto dannose per la nostra città: 1) ha privato il Comune di suoli di proprietà pubblica, sui quali poter far sorgere scuole, parchi, asili, case popolari e far incassare al Comune soldi che poi sono soldi di tutti noi; 2) ha concesso altre volumetrie edificatorie su quei suoli alle imprese occupanti, diminuendo così le volumetrie per l'impresa che doveva costruire al posto del campo sportivo. Il numero delle volumetrie edificatorie è quello ed è stabilito, non si può andare oltre. Così spalmando le volumetrie fra altre imprese, diventate da un giorno all'altro proprietarie di suoli che erano del comune (cioè nostri), sono diminuite quelle per le torri gemelle, senza però mettere mano al progetto iniziale. Un casino insomma che ha reso l'investimento del privato del campo sportivo non più conveniente. Per questo il Contratto di Quartiere è fermo da tempo e probabilmente rimarrà fermo per tanto altro tempo. Quei suoli che Lopatriello ha svenduto o regalato agli occupanti devono tornare al Comune, cioè ai cittadini. Il Comune risarcirà loro con un giusto indennizzo (cioè una piccola quota per gli aggiustamenti che in questi anni gli occupanti hanno fatto su quelle aree, che è un indennizzo non gravoso visto che hanno solo spianato il suolo) e su quei suoli crescano parchi, opere di pubblica utilità e case popolari (non edilizia convenzionata, ma case popolari!) per famiglie disagiate, giovani precari e disoccupati. Lo stesso valga sul campo sportivo. Per quanto riguarda invece le torri, sono da escludere.
La zona artigianale vanno completati i lavori di urbanizzazione lasciati a metà da questa amministrazione. Vanno recuperati i finanziamenti per un centro servizi che sia di sostegno alle attività presenti. Riteniamo inoltre che la zona artigianale va ampliata , con un bando che vincola l’utilizzo delle strutture alle sole e vere attività produttiva e con un vicolo di un piano di assunzione per evitare speculazioni. Zona industriale che dovrà sorgere sulla sinnica , da subito vanno attivate le procedure con la regione affinché si finanzino le opere di urbanizzazione , mettendo il comune in condizione in breve tempo di attivare il bando d’insediamento , urgenza dettata anche perche l’avvio di questa zona potrebbe alleviare la crisi di lavoro drammatica che sta colpendo la nostra città
Ambiente
criterio ad oggi utilizzato, si varierà l’attuale regolamento comunale di controllo e di rilascio di
autorizzazioni. Sarà istituito un catasto delle fonti delle emissioni elettromagnetiche e si
effettueranno analisi territoriali, dando la possibilità ai cittadini di partecipare attivamente al
- Policoro, come riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, rientra nei comuni a rischio di incidenti nucleari. Per questo percepisce anche dei contributi in termini di indennizzo. Sarà istituito un tavolo tecnico di vigilanza sull’Itrec, chiederemo una riconversione del vecchio centro Enea in attività per scongiurare la costruzione del deposito unico di scorie nel perimetro del centro della Trisaia.- Incentivare l’energia rinnovabile tramite la produttiva ricetta dei GAS (Gruppi di acquisto solidale): si realizzeranno progetti comuni /serre o parchi solari o minieolici per dare energia ai cittadini sgravando le famiglie dai costi eccessivi e per dimezzare i costi per la costruzione.
- Il Bosco Pantano (Riserva naturale) deve essere maggiormente pubblicizzato e tutelato. Comune e Provincia hanno latitato in questi anni, lasciandolo nell’abbandono fino a farlo bruciare per 80 ettari la scorsa estate. Va perimetrato e tutelato.
Gas e Trivelle. La trivellazione della Basilicata, soprattutto in seguito al Memorandum, non si ferma certo alle soglie di Policoro, minacciata per terra e per mare. Non molti sanno che nella nostra città ci sono 2 pozzi di estrazione di gas attivi, più altri esplorativi, nonché le intenzioni delle multinazionali di estrarre petrolio nella costa jonica fra Pisticci e Rocca Imperiale. Bisogna tenere alta la guardia per difendere il nostro territorio e le nostre attività produttive.
In questi anni noi (movimenti policoresi) siamo stati protagonisti di una lotta contro le trivellazioni selvagge nel nostro territorio e contro le multinazionali che sottraggono risorse al territorio in cambio dell’inquinamento ambientale. Da subito porteremo in consiglio una proposta di moratoria delle trivellazioni, così come hanno già fatto molti comuni lucani e per gli insediamenti esistenti di estrazione di gas chiederemo alla regione e al governo, ad ciascuno seconde le proprie competenze, un ristoro dei disaggi in termini di sconti sul consumo di gas dei cittadini di Policoro: una quota che deve andare da un minimo del 50 % per il gas residenziale a l’esenzione totale per fornitura per le aziende agricole.
Gestione Rifiuti. La questione dei Rifiuti è ormai questione centrale per la vita di Questa comunità. L’appalto assegnato dalla precedente amministrazione che introduceva la raccolta differenziata ad oggi risultata fallimentare. La città è sporca e ci sono seri dubbi che la raccolta differenziata venga fatta così come auspicato. Insufficiente sono sia la formazione fatta ai cittadini, sia i servizi appaltati, a cominciare da quello della consegna ai cittadini del materiale necessario per
la raccolta. Inoltre noi da sempre (unica forza nel paese ) ne abbiamo contestato la regolarità amministrativa dell’assegnazione. Partendo proprio da questo chiederemo da subito alla ditta di pagare le penali previste dal capitolato d’appalto e di rispettare alla lettera lo stesso. In secondo luogo le verrà richiesto un cambio di rotta deciso con una semplice richiesta: vogliamo la città pulita e che la differenziata venga fatta seriamente , altrimenti applicheremo continueremo ad applicare le penali e non per ultimo la recessione del contratto. Inoltre l’azienda appaltante dovrà sopperire alla carenza del servizio dovuta al mancato riciclo dei rifiuti speciali degli artigiani e di alcune categorie di negozianti che, dovendo provvedere in proprio alle spese di smaltimento si trovano a dover pagare due tasse sui rifiuti.
2. Interventi strutturali di razionalizzazione energetica sugli edifici pubblici:
- Installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici su tutti gli edifici comunali e su tutte le strutture private che insieme al pubblico decidano di investire insieme tramite GAS (Gruppi di acquisto solidale): una soluzione che permette quasi il dimezzamento dei costi d’investimento sia per il Comune che per i cittadini.
- Sostituzione delle lampadina tradizionali con lampadine a basso consumo, sia negli edifici sia nell’illuminazione pubblica.(operazione che chiameremo led Pulito
Mobilità e viabilità
- In questi anni, in mancanza di serie politiche e progetti sulla mobilità sostenibile, a Policoro non si sono avviati interventi specifici capaci di collegare la mobilità urbana con la qualità ambientale e la tutela dei soggetti “più deboli” (bambini, anziani, ciclisti, pedoni).La “cultura dell’auto e della velocità” continua a fare la parte del leone, creando di frequente intasamento del traffico, un elevato inquinamento acustico ed atmosferico e rischi per la sicurezza dei soggetti più esposti.Il trasporto pubblico tra i quartieri del paese e con i comuni limitrofi è carente o inadeguato. I tempi di percorrenza sono dilatati e la frequenza piuttosto scarsa.La viabilità, sia interna sia esterna, continua a peggiorare nel tempo, per cause diverse:- Il pessimo stato delle strade.- L’aumento progressivo del traffico veicolare.- La scarsa e insufficiente manutenzione della segnaletica.E’ dunque necessario elaborare un piano complessivo, capace di definire concretamente regole, modalità, spazi, interventi, azioni, sperimentazioni utili a favorire una mobilità più a misura di cittadini e rispettosa dell’ambiente. Tale piano dovrà prevedere:1. Iniziative di sensibilizzazione e di educazione alla mobilità sostenibile quali:a. PediBus (per andare in sicurezza a scuola a piedi già sperimentata con successo a Policoro ma inspiegabilmente abbandonata).b. Adesione alla Bimbimbici (si promuove una giornata di festa in cui i bambini, e le loro famiglie, possono scorrazzare in sicurezza per le strade del paese).c. Maggio a Pedali (iniziative varie collegate all’utilizzo della bicicletta e alla sua scoperta come fenomeno di costume, di sport, di prevenzione sanitaria, di storia e di memoria).d. Giornata annuale della mobilità sostenibile (“Oggi lascio l’auto in garage”).e. Domeniche e camminate ecologiche .f. Cicloturismo.2. Sperimentazione di nuovi sistemi sostenibili di trasporto:a. DrinBus (minibus a chiamata). Il cittadino, attraverso un call center, segnala la sua destinazione. Il veicolo passerà a prendere il cliente all’orario stabilito telefonicamente e lo porterà a destinazione con le poche deviazioni necessarie per far salire sul mezzo altri passeggeri.b. AutoSolidale (data base di cittadini disponibili ad accompagnare, con l’auto, persone in difficoltà: anziani, malati, disabili, ecc... Il Comune sostiene il servizio, organizzandolo e definendo una convenzione a garanzia sia degli autisti sia degli utilizzatori).3. Miglioramento dell’attuale viabilità e trasporto:a. Manutenzione e ampliamento della segnaletica.b. Asfaltatura delle strade, con priorità per quelle più utilizzate.c. la realizzazione e/o la manutenzione di una o più piste ciclabile che possano in modo protetto collegare vari luoghi del paese e la Stazione Ferroviaria.d. Monitoraggio dell’attuale sistema dei trasporti pubblici per studiare e concordare con i fornitori del servizio, miglioramento di percorso e di frequenza.e. Applicazione della Carta dei diritti del Pedone.4. Attuazione concreta della zona “30 km all’ora” in tutti i centri abitati non solo attraverso la segnaletica, parzialmente già presente, ma attraverso una revisione generale della viabilità con risistemazione della geometria delle strade, con dossi per collegare i marciapiedi in prossimità degli attraversamenti pedonali e spazi pensati in base alle esigenze del pedone e non solo delle auto.5. ZTL SCOLASTICHE: Interventi di moderazione del traffico intorno ai plessi scolastici e di educazione sia nei confronti degli studenti che dei loro genitori.6. Creazione di altri parcheggi. 7.Realizzazione del primo segmento della rete ciclabile , partendo dalla convinzione che la bicicletta sia il mezzo di trasporto più razionale, più efficiente dal punto di vista energetico, il più veloce nei centri urbani, sulle distanze entro i dieci km. Inoltre rappresenta un’alternativa vantaggiosa ed economica, è simbolo di dinamismo e flessibilità.Gli obiettivi della rete ciclabile policorese saranno:a. Collegare i luoghi di interesse pubblico e in particolar modo:b. Le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado(con percorsi sicuri casa-scuola).c. Le aree verdi, i parchi, gli impianti sportivi.d. Il Municipio, le biblioteche, i centri giovani, i centri informativi, lesedi delle associazioni.e. La Polizia municipale, il Distretto sanitario.f. Le chiese, la casa di riposo.g. I mercati, gli uffici postali, i negozi, i centri commerciali.h. Collegare tutti i quartieri , con un lungo assei. Favorire il turismo ciclistico nel territorio policorese, in collaborazione con paesi interni e storicamente rilevantil. Predisporre rastrelliere per le biciclette in tutte le scuole attualmentesprovviste e nei pressi di tutti i luoghi di pubblico interesse.m. Costituire, presso un locale comunale, l’Ufficio Biciclette, sull’esempiodi molte città italiane che lo hanno sperimentato con ottimi risultati. I suoi compiti saranno:n. Il contatto diretto con il cittadino, per rispondere ai problemi, ai suggerimenti, alle indicazioni che verranno sottoposti.o. La pianificazione e l’organizzazione di attività volte al miglioramento delle piste ciclo-pedonali esistenti e all’incentivazione dell’uso di mezzi alternativi.p. L’organizzazione e la gestione di attività di sensibilizzazione alla mobilità sostenibile.q. Informare i cittadini su itinerari di cicloturismo e cicloescursionismo, facilitando la conoscenza e l’incontro di potenziali compagni di viaggior. Elaborare progetti per ricevere contributi previsti dalla Regione Basilicata (LR 39/90), dallo Stato (Lg 366/98) e dall’Unione Europea, al fine di coprire parte dei costi di realizzazione della rete ciclabile.s. Programmare e realizzare attività collegate alla mobilità sostenibile con le scuole del territorio
Connettività
- Cittadinanza digitale a ogni residente;2. Favorire l'Introduzione di ripetitori Wimax per l'accesso mobile e diffuso della Rete e, allo stesso tempo, pretendere la diffusione dell'ADSL nelle campagne.3. Diffusione di punti Wi Fi (attualmente presente ,forse solo in piazza eraclea)nel territorio del Comune per una massima copertura, in particolare delle aree di maggior frequentazione4.Servizi comunali disponibili, ogni volta che questo sia possibile, via Internet5.Consigli comunali pubblici in diretta streaming via Internet6. Incentivare la creazione di aree di telelavoro7. Promuovere on line, con il concorso delle diverse aree produttive e di servizi, l'offerta presente nel Comune8. Punti di accesso alla Rete nei posti pubblici, ad esempio le biblioteche ma non solo
- Aree verdi e parcheggi.Recupero / valorizzazione di alcune areea. Sarà necessario riqualificare l'ex zuccherificio. Come detto inizialmente si provvederà ad attivare immediatamente tutti i canali finanziari che possano bonificare dall'amianto l'intera zona. Si avvieranno momenti di progettazione partecipata con i cittadini, in modo da decidere un intervento rilevante che possa trasformare il piazzale in risorsa per il quartiere. Per esempio si potrebbe decidere di trasferire il mercato cittadino del “27 di ogni mese” in questa struttura con investimento pubblico-privato o se possibile solo pubblico. In questo modo si renderà una zona attualmente degradata in una esposizione permanente e/o in un parcheggio estivo. E' noto che d'estate la caccia al parcheggio nella zona lido e lo spostamento di veicoli provoca una rilevante traffico. Si potrebbe incentivare l'uso dei mezzi pubblici dallo zuccherifici al mare garantendo ai cittadini tranquillità e sicurezza.Simultaneamente è necessario mantenere e restaurare alcune delle casette (quelle più in ordine), per creare o degli spazi per le associazioni o da adibire a mostre ed iniziative a favore della cittadinanza. Le altre casette in condizioni più critiche vanno abbattute. Tutte comunque vanno bonificate dall’amianto esistente.
- La nostra comunità“Non basta costruire una città per costruire i suoi cittadini “ (Danilo Dolci)Un territorio accogliente, un ambiente sano, un paese in cui valga la pena di vivere, necessitano di una comunità attiva, partecipe e solidale. Solo un coinvolgimento diretto dei cittadini alla vita sociale può sviluppare senso di appartenenza, attenzione all’ascolto, al dialogo, al confronto. E’ indispensabile mantenere e migliorare le opportunità di relazione positiva tra le persone, facilitare la socializzazione, favorire dinamiche positive che permettano di instaurare un clima di fiducia, di reciprocità, di mutuo auto aiuto, lo sviluppo di comunità e di vicinanza. Affinché queste enunciazioni non rimangano solo buoni propositi, belle parole scritte per suscitare i buoni sentimenti degli elettori, sono necessarie politiche concrete per realizzare progetti in ambito sociale, culturale, assistenziale, sportivo, educativo, occupazionale.3.1 Socio - assistenzialeLe attività saranno molteplici:1. Assistenza domiciliare (rivolta in particolare agli anziani).2. Assistenza economica (rivolta in particolare agli adulti in difficoltà).3. Educativa territoriale (rivolta in particolare ai minori a rischio).4. Affidamento familiare (per minori di famiglie in grave disagio).5. Inserimenti in presidi residenziali (per disabili adulti e anziani nonautosufficienti).6. Inserimenti lavorativi (rivolti in particolare ai disabili).7. Inserimenti in strutture diurne (per disabili).8. Telesoccorso (per anziani e disabili).9. Tutele (per minori, anche stranieri).La prima necessità dei cittadini di Policoro in difficoltà è di avere un immediato interlocutore, per avere informazioni su cosa fare e come orientarsi. Per dare immediata risposta a questo bisogno, è necessario incrementare la capacità degli uffici preposti a fornire specifiche informazioni e verificare che il personale addetto sia costantemente aggiornato.Da parte sua il Comune dovrà rimanere in contatto con altre realtà comunali (anche extra regionali), con cui poter condividere esperienze positive e ampliamente collaudate.Alla luce dell’aumentata richiesta di assistenza e delle ristrettezze economiche, per cercare di dare le risposte necessarie è indispensabile anche potenziare l’attuale rete di protezione e di sostegno, coinvolgendo, ancor di più, le realtà del volontariato locale, che in questi anni hanno svolto un ruolo importante con impegno e continuità. Il ruolo dell’Amministrazione Comunale sarà (molto di più di quanto è stato fatto finora) di ascoltare, interagire, sostenere, valorizzare e coordinare questa rete in stretto collegamento col Consorzio, potenziando l’aspetto socio-culturale e preventivo.Si dovrà quindi prevedere l’avvio di azioni quali:a. Indagine per contattare e sostenere i soggetti in difficoltà residenti a Policoro.b. Corsi di formazione per nuovi volontari. Accordi con gli istituti superiori dellazona, per l’avvio di stage sul volontariato, rivolti agli studenti, da inserire nelPOF-Piano Offerte Formative degli istituti stessi.c. “La spesa non pesa” : servizio per garantire la spesa a domicilio per soggettiin difficoltà, in accordo con i commercianti e le farmacie.d. AutoSolidale (cfr. capitolo “Mobilità e Viabilità”).e. “Operazione Mary Poppins”: servizio di baby sitter per bambini di donnesole, impegnate in lavori umili e in orari disagevoli.f. “Adotta un/a nonno/a”: servizio di contrasto alla solitudine degli anziani, conla funzione di compagnia, di accompagnamento a visite mediche e aeventi sociali, aiuto per faccende domestiche.g. “Facciamo i compiti insieme”: abbinamento di un giovane volontario conun minore seguito dai servizi socio - assistenziali per il sostegno scolastico.h. Collaborazione con la Provincia nell’ambito del programma di contrasto alla povertà. Si tratta di interventi di sostegno ad alcune fasce di popolazione, che si ritrovano in una situazione temporanea di difficoltà di vario genere (abitativa, finanziaria, lavorativa, famigliare, di salute). Tale situazione, se non si mettono in atto i necessari supporti per risolvere in tempi brevi le criticità, potrebbe far cadere i soggetti in difficoltà in una situazione cronica di povertà.i. Integrazione con l’ASM nell’ambito del nuovo piano socio-sanitario regionale, collegato ai profili e ai progetti di salute.j. Collaborazione attiva con gli interventi di prevenzione tra gli educatorile scuole del territorio comunale.L’avvio di un progetto innovativo, che possa organizzare e gestire alcune delle azioni sopra citate, potrebbe favorire la nascita di una realtà lavorativa giovanile locale (ad esempio una cooperativa) in grado di gestirlo.
- Società e CulturaRiteniamo che con questo termine si possa definire tutto ciò che condiziona, nel bene e nel male, i nostri comportamenti, le nostre scelte, le abitudini, gli stili di vita e di pensiero, le relazioni sociali. Attraverso le opportunità culturali è possibile scoprire il senso, il piacere, l’importanza di sentirci parte di una comunità. La cultura è dunque opportunità di conoscenza, di scoperta, di acquisizione di saperi, di sensibilizzazione e di crescita personale e collettiva, attraverso esperienze, dirette o indirette, di tipo informativo, formativo, artistico, espressivo, creativo.Per esprimersi, la cultura ha bisogno di spazi in modo da favorire l’incontro, la relazione, l’interazione, la socializzazione, la partecipazione passiva e attiva. Lo spazio sociale per antonomasia è la PIAZZA, dove si può passeggiare in sicurezza, incontrarsi, conoscersi, dialogare, dove poter assistere a eventi di varia natura (performance, spettacoli, animazioni, manifestazioni, ricorrenze). Anche nei quartieri bisognerà provvedere a individuare uno spazio sociale aperto, da attrezzare in modo permanente, per favorire, migliorare ed ampliare l’organizzazione di eventi periodici, in collegamento con le associazioni locali, che da molti anni si impegnano nella promozione di iniziative pubbliche.A Policoro di spazi coperti a norma, e capace di contenere almeno 300-1000 persone, ne abbiamo diversi. Per agire in modo pianificato e sistematico, si ritiene indispensabile che l’amministrazione comunale e i suoi servizi culturali elaborino un Progetto Culturale Integrato, insieme con le tante associazioni policoresi che lavorano in questo settore, con le scuole, con i gruppi di giovani, adulti, anziani interessati. Si cercheranno risorse economiche e collaborazioni importanti con istituti e fondazioni culturali e istituzioni pubbliche (in particolare la Regione e la Provincia). L’avvio di uno specifico tavolo di progettazione, realizzazione e gestione dovrà individuare le finalità, gli obiettivi, le modalità, gli strumenti, i tempi e le risorse necessarie, per proporre a tutto il paese un ricco e coinvolgente programma culturale che proporrà:1. Rassegne teatrali, musicali, cinematografiche e di danza2. Laboratori e corsi espressivi, artistici e creativi3. Incontri con personaggi della cultura e dello spettacolo4. Produzioni di gruppi locali5. Feste e mostre6. Concorsi artisticiNell’ambito di questo percorso, l’intenzione è di coinvolgere i cittadini non solo come spettatori e fruitori, ma dando loro la possibilità di scoprire le proprie potenzialità, sperimentarsi per utilizzare in modo soddisfacente e gratificante il proprio tempo libero.Così il Progetto Culturale Integrato potrebbe diventare un potente catalizzatore, capace di rivitalizzare, in modo permanente, il territorio. La biblioteca molto apprezzate dai residenti, sarà ampliata e potenziata. Si prevede anche l’apertura di due piccoli presidi letterari, nei due quartieri sprovvisti. Oltre il servizio di prestito libri, si proseguirà e si amplierà l’offerta di attività culturali e aggregative, collegate alle loro funzioni istituzionali.
Un Campus delle scuole superiori , difesa e ampliamento dell’offerta scolastica
L'istituzione scolastica, pur non essendo l'unica agenzia educativa, permane come un luogo centrale nella formazione del futuro cittadino in quanto comunità ove bambini del territorio, di ogni provenienza culturale e religiosa, si incontrano e possono imparare a convivere in modo da